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07/12/2020
La pandemia ha scoperchiato tutta una serie di deficienze che già preesistevano nel tessuto economico e sociale del nostro paese. Una serie di debolezze gravi che da tempo il sindacato confederale e la Fnp insieme alla Cisl stanno ponendo all'attenzione degli interlocutori pubblici e privati.
Sono condizioni che stanno realizzando una situazione grave di disagio che va ad aggiungersi all'emergenza della pandemia e alla debolezza del nostro paese. Questo non voler avere un confronto serio sulla realtà della vita, in tutti i campi: economico, sociale, ambientale, territoriale, infrastrutturale, è il vero male che sta attanagliando il nostro paese, che pure ha al suo interno capacità di produrre come avvenuto nel secondo e terzo trimestre del 2020 rispetto al 2019, vitalità forti che consentono, la ripresa del Pil, che se accompagnate da un patto della voglia di fare, potrebbero essere decisive per il Paese.
E' necessario uno scatto, un raddrizzar di reni, una voglia di confronto e di buone pratiche che devono potersi riavviare attraverso soprattutto l'incontro giovani-anziani.
Il silenzio sotto il quale è passato il convegno di Assisi, in cui 3000 economisti al di sotto dei 40 anni nell'indicare, sotto la guida della dottrina sociale cristiana, una nuova economia circolare che tenta di affasciare le generazioni al loro interno, trasferendovi le esperienze e avviando la capacità di nuove articolazioni del lavoro e della produzione per un futuro migliore.
E' stato un messaggio importante anche per legare le generazioni tra loro, è questo che vorremmo spiegare ai nostri giovani, avere il coraggio, la responsabilità di abbracciare questa sfida in maniera da ritrovarsi tutti insieme sulla via della rinascita, utilizzando tutte le risorse, quelle che arriveranno e quelle che già ci sono e restano ferme per avviare le infrastrutture, per recuperare il discorso dell'ambiente sano, dell'acqua che è sorgente di vita, dell'avere il coraggio di abbracciare un nuovo modo di contrattare il lavoro, quello vero, non i lavoretti, non l'assistenza ma la
capacità con l'impresa di estendere i servizi che sono oggi un settore ampio in cui c'è occupazione di qualità e che non deve spaventare le nuove generazioni nell'abbracciare questa sfida insieme alle esperienze degli anziani.
Abbiamo anche la necessità di cogliere il messaggio del Cardinale Zucchi di Bologna sul dialogo forte attraverso un lavoro dignitoso tra giovani e anziani.
Dobbiamo avere la voglia di sfidare i tempi con coraggio, con responsabilità, con grande volontà di fare, per dare maggiori servizi sociali da diffondere nella nostra società e per far riprendere soprattutto il volontariato come elemento portante per i bisogni immediati.
Le politiche sociali, socio-economiche, socio-assistenziali devono divenire il fulcro, il centro di una medicina che dapprima preservi seriamente e poi curi attraverso l'utilizzo di tutta la medicina territoriale, per lasciare gli anziani nei loro ambienti di vita, per evitare il dramma vissuto dall'ecatombe nelle Rsa.
Riprendendo quel discorso di umanesimo integrale che Jacques Maritain ci ha insegnato mettendo al centro l'uomo, i suoi bisogni, il lavoro che dia dignità e non mortificazione, un modo unico di essere cittadini sovrani e non sudditi.
Il Segretario Generale
Fnp Cisl Campania
Augusto Muro