Gli auguri del Segretario Generale Fnp Cisl Irpinia-Sannio, Raffaele Tangredi

Gli auguri del Segretario Generale Fnp Cisl Irpinia-Sannio, Raffaele Tangredi

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21/12/2022



MOBILITAZIONE REGIONALE E TERRITORIALE  INDETTA DA CGIL E UIL

La Cisl come ha affermato il nostro Segretario Generale Sbarra davanti alle sfide che attendono il Paese e alle difficoltà di una crisi aggravata da guerra e inflazione occorra un grande senso di responsabilità. Sarebbe un errore elevare in modo esasperato la conflittualità nei confronti di una manovra che pur con alcuni elementi sbagliati e da correggere, per due terzi integra misure importanti nella risposta emergenziale, garantendo fino a marzo sostegno a lavoratori, famiglie e sistema produttivo.

La Cisl sostiene una cosa molto semplice: miglioriamo e raddrizziamo subito questa manovra rafforzando e dando continuità al dialogo con il governo e con le forze parlamentari. Serve coesione e dialogo. Lo sciopero non è lo strumento giusto. E’ sbagliato chiedere in questa fase sacrifici ulteriori ai lavoratori, infuocando le relazioni industriali e danneggiando indirettamente il tessuto produttivo

L'incontro del 7 con il governo.

La Cisl ha sollecitato molto questo incontro e abbiamo apprezzato la disponibilità del premier che più volte ha ribadito l'importanza del dialogo sociale. La Cisl ha riferito al governo che la manovra risulta debole e incompleta sul versante espansivo e degli investimenti in molti settori come la sanità, la scuola, la politica industriale ed energetica, la non autosufficienza.

Bisogna  

  • togliere i vincoli su Opzione Donna,
  • consolidare la riduzione del cuneo fiscale, portando l’asticella del cuneo a 3 punti di taglio fino ai 35mila euro, 
  • cambiare la norma che estende l'applicabilità dei voucher nel terziario e nel comparto agricolo,
  • ristabilire la piena perequazione per le pensioni da quattro volte il trattamento minimo: non parliamo di assegni d'oro e neanche d'argento, ma di ex operai, insegnanti, impiegati pubblici e privati,

Parallelamente vanno avviati i tavoli sulle grandi riforme a partire da previdenza, fisco, salute e sicurezza, sanità e non autosufficienza, mercato del lavoro, formazione e politiche attive, rinnovare e innovare i contratti pubblici e privati e abbassare le tasse su redditi da lavoro, pensioni e famiglie con la riforma del fisco.

OCCUPAZIONE -  PREVIDENZA E WELFARE

C’è un allarme disoccupazione preoccupante. Nel Sud 1 operaio su 5 perderà il posto di lavoro se non si risolve il problema energetico. L’Istat ha commentato che da febbraio 2020 il livello di occupazione è diminuito di oltre 500.000 unità e le persone in cerca di lavoro di quasi 400.000, a fronte di un aumento degli inattivi di quasi 900.000 unità. Il Governo nel prossimo anno deve prendere una serie di iniziative in materia di lavoro. La CISL ritiene che: 

  • Occorre rivedere il meccanismo del coefficiente di trasformazione del sistema contributivo.
  • Prevedere una pensione di garanzia per i giovani. Occorre un intervento per garantire una rete sociale per chi ha iniziato a lavorare dal 1 gennaio 1996 con il sistema pensionistico contributivo puro. La penalizzazione è ancora più significativa alla luce della profonda crisi che attraversa il mercato del lavoro e alla luce del Covid19, per effetto delle quali i giovani cominciano a lavorare sempre più tardi, con la prospettiva di una carriera lavorativa fatta di precarietà e discontinuità. Se non si interviene un grande fetta delle nuove generazioni rischia di andare in pensione con 20 anni di contributi e una indennità pari a 1,2 volte l’assegno sociale che è di 450 € al mese. Con la trattativa avviata con il Governo Renzi, allora Ministro del lavoro Poletti, prevedeva di portare la soglia a 1,5 volte l’assegno sociale in modo da raggiungere una cifra di 680€ mensili, che andrebbe a costituire la nuova pensione minima per precari giovani.
  • Occorre procedere all’allargamento della platea dei beneficiari della 14° mensilità come da proposta sindacale per pensioni fino a 18.500 € lordo annuo. A luglio 2022 sono stati liquidati i bonus relativi alla 14° mensilità a 26.333 pensionati INPS per Avellino con l’erogazione di € 12.805.595 e a 21.518 pensionati di Benevento per una uscita complessiva di € 10.849.490, a dimostrazione che abbiamo un eccessivo numero di pensioni al di sotto dei 1000 € mensili.

Dopo i positivi interventi di modifica della legge Fornero introdotti questi anni grazie all’iniziativa sindacale, occorre continuare a cambiare il sistema previdenziale in coerenza con le proposte sindacali unitarie al fine di eliminare gli aspetti iniqui del sistema.

  • FLESSIBILITA’: E’ necessaria una flessibilità in uscita a 62 anni, superando le attuali rigidità. In questa direzione quota 103 è una strada utile e temporanea che da sola non risponde alle esigenze di molti lavoratori quale donne, giovani ed il lavoro discontinuo. Vanno tutelate le categorie che rientrano nell’APE SOCIALE.
  • ANZIANITA’: E’ stata richiesta la conferma dei 41 anni di contribuzione per andare in pensione a prescindere dall’età.
  • SEPARAZIONE DELLA PREVIDENZA DALL’ASSISTENZA: Al Governo Draghi fu chiesta l’attivazione delle Commissioni Parlamentari, a suo tempo deliberate, a partire da quella sulla spesa previdenziale e assistenziale per scongiurare strumentalizzazioni sui costi della previdenza e quella sui lavori particolarmente gravosi per definirne gli aspetti.
  • PENSIONI: Occorre stabilire una volta per tutte la piena rivalutazione delle pensioni a salvaguardia del valore degli assegni pensionistici
  • NON AUTOSUFFICIENZA: Al Ministero del Lavoro è stato chiesto di chiudere la partita della non autosufficienza con una legge quadro che definisca l’intero ciclo sanitario e sociale.
  • PREVIDENZA COMPLEMENTARE: La CISL ha sottolineato la necessità di valorizzare e sostenere la previdenza complementare di matrice negoziale.

SITUAZIONE TERRITORIALE

La Federazione dei Pensionati CISL è estremamente preoccupata per la situazione degli anziani nella nostra provincia a seguito del forte incremento della inflazione, con il poderoso aumento dei generi alimentari e delle bollette della luce e del gas. Tutto questo nel corso di una pandemia in cui il COVID-19 ha distrutto vite umane, rapporti sociali, attività economiche e commerciali, producendo una crisi di rapporti umani senza precedenti, da cui non siamo ancora usciti. Questo virus non solo ha provocato tanti morti ma ha anche distrutto il tessuto sociale ed economico del Meridione e della nostra Provincia, con un aumento della povertà e della delinquenza in un contesto sanitario deficitario per mancanza di fondi e di risorse strumentali e in un immobilismo degli Enti e delle Istituzioni preposti allo sviluppo sociale dei nostri territori.

SANITA’

In questa situazione gravissima si innesta il collasso della Sanità e degli Ambiti territoriali che avrebbero dovuto provvedere ad incrementare le attività di assistenza. Noi come IRPINIASANNIO siamo dovuti intervenire come Federazione dei Pensionati sui Direttori Generali delle ASL di Avellino e Benevento non solo per far partire le prenotazioni dei fragili e dei portatori di handicap, che non erano state proprio considerate né dal Ministero della Salute, né dalla Regione Campania, ma anche per la riapertura degli HUB vaccinali in piena quarta ondata.  Abbiamo chiesto un forte impegno da parte di tutte le componenti sindacali CISL e FNP ai tavoli territoriali per riavviare nelle nostre provincie una riorganizzazione del sistema che comporti un effettivo equilibrio tra la rete ospedaliera e quella dei servizi territoriali in materia di prevenzione - attraverso i distretti sanitari - e in materia di integrazione socio sanitaria - attraverso gli ambiti territoriali

 

Ancora una volta per la incapacità dei nostri amministratori e dei Dirigenti della Sanità le zone interne della Regione Campania rischiano di non beneficiare dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza per la medicina territoriale.

La nostra provincia rischia grosso sia per la ottusità dei nostri Sindaci a non incidere sulle scelte fatte dalla Dirigente dell’ASL di Avellino sul piano delle nuove strutture sanitarie “gli Ospedali di Comunità” che saranno 4 (Avellino, Monteforte Irpino, Moschiano e Vallata) e sulle Case di Comunità che saranno 10 una ogni 40mila abitanti, mentre Benevento avrà 11 Case di Comunità una per ogni 27mila abitanti avendo l’ASL inciso maggiormente sul Piano Regionale. Resta fuori ad Avellino tutta la Valle Caudina senza Ospedale né strutture adeguate, come una Casa di Comunità, ed il cui Ambito Territoriale A04 è fermo dal 2018.

Bisogna dire con franchezza che gli AMBITI TERRITORIALI hanno fallito, salve rare eccezioni, lo scopo per cui erano stati costituiti: l’integrazione dei bisogni sociali e sanitari a salvaguardia della salute dei più bisognosi. In questi anni abbiamo assistito ad un aumento delle malattie croniche e degenerative e tra queste le demenze, all’aumento del numero di pensionati che si è impoverito per far fronte ad una malattia improvvisa o alla perdita dell’autosufficienza, all’aumento di chi rinuncia alle cure per ragioni economiche o di inefficienza organizzativa. Chi doveva colmare queste discrepanze del sistema erano gli Ambiti Territoriali che dovevano garantire assistenza domiciliare e sociale ai meno abbienti.

SOCIALE

Nell’ultimo quinquennio cioè dal 1 Gennaio 2016 al 31 Dicembre 2020 in provincia di Avellino gli abitanti sono passati da 436.708 a 402.989 con una perdita di 33.719 cittadini compreso trasferimenti, nascite e decessi, mentre in provincia di Benevento gli abitanti sono passati nell’ultimo quinquennio da 287.256 a 266.716 con una perdita di 20.540 cittadini. In sostanza le zone interne hanno perso complessivamente 54.259 abitanti in quanto le nascite sono state inferiori ai decessi cosa che non accadeva fino al 2016.

Dal confronto si evince che nella provincia di Avellino sono 6 i Comuni che hanno perso più di 1000 abitanti esattamente:  Ariano Irpino 1.712 – Avellino 3.520 – Cervinara 1.023 – Mirabella Eclano 1.186 – Monteforte Irpino 1.343 – Volturara Irpina 1.041 e nessun comune risulta con un saldo positivo.

Il calo delle nascite e l’aumento dell’aspettativa di vita che si attesta in media ad oltre 84 anni fanno si che in Italia, nel 2021, il numero di cittadini che superano i 65 anni di età è pari al 24% della popolazione. Ciò vuol dire che Un (1) italiano su quattro (4) ha oltre 65 anni di età.

Nei bilanci comunali c’è una voce specifica per gli interventi per gli anziani che comprende erogazioni per cure mediche, calo dei redditi, rimborsi per i non autosufficienti ecc, oltre a spese per le strutture residenziali,per l’integrazione sociale e lo svolgimento di attività quotidiane.

  • Le amministrazioni comunali italiane, nel 2020, hanno speso in media 16,7 € pro capite, la provincia di Trento e Bolzano  63,3 €, i comuni delle Marche 41,4 €  e via di seguito, mentre i comuni della Puglia solo 4,5 € pro capite, i comuni della Calabria 3,6 €, i Comuni dell’ Umbria 3,5 € , i comuni della Campania 2,31  € e non tutti perché parliamo di media.

Dei 7.900 Comuni che esistono in Italia solo 3.045 riportano nei Bilanci Comunali l’importo delle spese sostenute per le persone anziane.

  • Il primo Comune è VINADIO (CN) Piemonte che per i suoi 629 abitanti ha speso nel 2020 1.415.991,59 € pari ad una spesa pro-capite di € 2.348,24.
  • L’ultimo Comune dei 3.045 è MARCIANISE (CE) Campania che per i suoi 39.792 abitanti ha speso 38,14 € con una spesa pro-capite pari a 0,00.
  • In questa graduatoria nazionale nei primi 50 Comuni il primo Comune Campano è STIO (SA) che per i suoi 853 abitanti ha speso 543.415,54 € pari ad una spesa pro-capite di 694,90 che lo colloca al 19° posto, mentre il primo ed ultimo Comune in spese assolute dell’IRPINIASANNIO è ZUNGOLI (AV) che per i suoi 1003 abitanti ha speso 608.059,24 € con una spesa pro-capite di € 609,89.
  • Dei 550 Comuni della Campania solo 130 comuni riportano nel proprio Bilancio Spese per gli interventi alle persone anziane, ovviamente il primo Comune è STIO (SA) e l’ultimo è MARCIANISE (CE) di cui già abbiamo riportato i dati, gli altri 420 Comuni, compreso Napoli hanno speso 0,00 €.

Per questa ragione abbiamo come FNPCISL inviato ai Sindaci ed agli Assessori al Welfare dei Comuni di Avellino e Benevento una lettera chiedendo il Loro impegno per supportare attivamente la realizzazione della riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti nel nostro Paese.

La procedura per portare a termine la riforma non sarà breve. Lo schema attuale, approvato dal Governo Draghi, dovrà essere inviato alla Conferenza Unificata Stato-Regioni-Comuni per il relativo parere. Spetterà poi al nuovo Governo Meloni approvarlo in via definitiva come Disegno di Legge Delega, apportandovi anche eventuali modifiche. Successivamente, il Governo invierà il Disegno di Legge Delega al Parlamento, dove si svolgerà la discussione e dovrebbe aver luogo l’approvazione finale della Legge Delega. Questo passaggio dovrà avvenire entro marzo 2023, secondo le tempistiche imposte dal Pnnr. Una volta approvata la Legge Delega da parte del Parlamento, il Governo dovrà predisporre i relativi Decreti Delegati entro il marzo 2024.

 

Buon Natale e felice anno nuovo,

il Segretario Generale Fnp Cisl Irpinia-Sannio,

Raffaele Tangredi

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