Livelli Essenziali di Assistenza: inadeguati e al sud insufficienti

Livelli Essenziali di Assistenza: inadeguati e al sud insufficienti

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19/11/2020



Il Ministero della Salute ha pubblicato l'ultimo monitoraggio sui Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), garantiti al livello nazionale, elaborando una griglia con una serie di indicatori che ci rilevano il grado di qualità ed efficienza delle Regioni nell'erogazione delle prestazioni sanitarie assistenziali.

Su un punteggio complessivo massimo raggiungibile di 225 punti, nel 2018 risultano valutate positivamente le seguenti regioni: Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria e Veneto: questa ultima regione è quella che ha ottenuto il punteggio maggiore con 222 punti.

Si collocano con un punteggio compreso tra 200 e 160, minimo livello accettabile, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Molise, Puglia e Sicilia.

Dai dati presentati riteniamo che possano essere di nostro interesse quelli relativi alle prestazioni erogate nelle diverse regioni a favore delle persone ultrasessantacinquenni: tra questi troviamo quelli relativi alla copertura vaccinale antinfluenzale, dove si registrano i livelli di copertura maggiori in Basilicata con il 66,6%, seguita dall'Umbria con il 64,8%, dal Molise con il 61,7% e dalla Campania con il 60,3%. Mentre i più bassi livelli di copertura li troviamo a Bolzano con appena il 38,3%, nella Valle d'Aosta con il 45,2 % e in Sardegna con il 46,5%.

Interessanti sono anche i dati relativi alla percentuale di anziani trattati in Assistenza Domiciliare Integrata (ADI).
Nel 2018, in quasi tutte le regioni, ad eccezione di Molise e Umbria nelle quali si registra una diminuzione, si è registrato un lieve aumento della percentuale di persone trattate in ADI.

Tuttavia, nonostante il calo registrato dello -0,7%, il Molise assicura, con il 5%, ancora la percentuale maggiore di anziani trattata in ADI; segue la Sicilia con il 4% di assistiti in ADI, poi l'Emilia Romagna con il 3,6%, il Veneto e l'Abruzzo con il 3,5%, mentre Calabria, Sardegna e Valle d'Aosta segnano i livelli più bassi di assistenza.

Infine, riportiamo i dati relativi al numero di posti per assistenza agli anziani con più di 65 anni in strutture residenziali ogni 1.000 anziani residenti. Tra le Regioni quelle che offrono la maggior offerta sono: Bolzano con 42,62 posti letto ogni 1000 anziani, Trento con 39,26 posti, Veneto con 28,36 posti letto e Piemonte con 27,70 posti letto; l'offerta minore la troviamo in Basilicata con 0,80 posti letto ogni 1000 anziani, la Campania con 1.36 posti letto e la Sicilia con 1,40 posti letto.

Questi dati dimostrano, ancora una volta, come l'assistenza territoriale agli anziani sia domiciliare che residenziale, soprattutto per le persone non autosufficienti, sia inadeguata, e che sia ancora molto accentuato il gap di offerta tra regioni del Centro Nord e del Meridione, dove ci sarebbe bisogno di una miglior programmazione sanitaria basata principalmente su un forte investimento infrastrutturale e sull'assunzione di personale sanitario qualificato in numero adeguato.

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