Sono molti gli effetti che l'attuale pandemia sta causando a tutti i livelli e ancora non si ha consapevolezza della loro reale portata. A questo proposito l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha richiamato l'attenzione sull'ulteriore rallentamento dei progressi ottenuti nella longevità, nello stato di salute e verso gli obiettivi di sviluppo globale quale conseguenza del coronavirus.
L'aspettativa di vita e l'aspettativa di vita sana sono aumentate, ma in modo diseguale. I principali miglioramenti sono stati registrati nei Paesi a basso reddito, nei quali l'aspettativa di vita è aumentata del 21%, pari a 11 anni, tra il 2000 e il 2016. Nei Paesi a reddito più elevato l'aumento è stato del 4%, pari a 3 anni. La maggior parte dei progressi si sono registrati nella lotto contro Hiv, malaria, tubercolosi, nonché diverse malattie tropicali trascurate. Anche la migliore assistenza sanitaria materna e infantile ha dimezzato la mortalità dei bambini tra il 2000 e il 2018.
Ma in diverse aree, i progressi sono ora in una situazione di stallo. La copertura vaccinale, ad esempio, è aumentata a malapena negli ultimi anni e si teme che i miglioramenti ottenuti per la malaria possano essere invertiti. C'è una carenza complessiva di servizi per prevenire e curare malattie non trasmissibili come cancro, diabete, malattie cardiache e polmonari e ictus. Nel 2016, il 70% di tutti i decessi nel mondo erano attribuibili a malattie non trasmissibili, con la maggior parte dei decessi (85%) avvenuti in Paesi a basso e medio reddito.
Questi progressi disomogenei rispecchiano ampiamente le disparità nell'accesso a servizi sanitari di qualità. Solo metà della popolazione mondiale è stata in grado di ottenere servizi sanitari essenziali nel 2017. Tale copertura nei Paesi a basso e medio reddito rimane ben al di sotto di quella nei Paesi più ricchi, così come la percentuale del personale sanitario. Oltre il 40% dei Paesi, conta meno di 10 medici per 10.000 persone; oltre il 55% dei Paesi ha meno di 40 infermieri e ostetrici ogni 10.000 abitanti.
In base alle tendenze attuali, l'OMS stima che nel 2020 circa 1 miliardo di persone (quasi il 13% della popolazione mondiale) spenderà almeno il 10% del proprio budget familiare per l'assistenza sanitaria.
La maggior parte di queste persone vive in Paesi a basso reddito.
Da tali dati risulta evidente per l'OMS l'urgenza di promuovere la copertura sanitaria universale quale strumento per affrontare le future emergenze sanitarie.
Foto di Mabel Amber